MELE RIPIENE AL FORNO

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Preparazione

Festa grande stasera a casa mia.

La casa è piccola. La cucina addirittura minuscola. Mancano i piani d’appoggio e le complicazioni sono tante. Ho l’impressione di essere continuamente impegnata nel gioco delle tre tavolette: sposto un bicchiere per appoggiare un piatto, che a sua volta va spostato per far posto a una pentola proveniente dai fornelli, dove ora ce n’è già un’altra.

Ho pensato di preparare mele al forno per tutti: sono buone appena sfornate, e diffondono in casa un delizioso profumo di cannella, molto mediorientale.

Mi ricordano l’infanzia. Uso offrirne ai miei ospiti dopo cena o a merenda. A volte le preparo per me sola, perché la ricetta è semplice e veloce.

 

Per ogni persona occorrono:

1 mela renetta

mezzo cucchiaino di marmellata di ciliegie

un fiocchetto di burro

un cucchiaino di uvette

qualche gheriglio di noce

poco zucchero

cannella, di più o di meno secondo le preferenze

(io abbondo sempre)

 

Tagliare la parte alta delle mele, a cono verso l’interno conservare il “cappuccioâ€. Vuotarne l’interno e tenere da parte la polpa. Foderare la superficie interna della mela con uno strato finissimo di marmellata. Riempire con un misto di uvette, noci, zucchero e cannella. Aggiungere il fiocchetto di burro, un po’ di polpa della mela. Rimettere il cappuccio sulla mela ripiena. Se resta della polpa, distribuirla sulla mela e intorno. Spruzzare una nevicatina di zucchero e cannella su tutto quanto. Lasciare le mele nel forno finché non sono gonfie e soffici. Servire immediatamente.

Corro al supermercato, compro quaranta mele renette e mi metto all’opera. Così scopro che quaranta mele coi relativi cappucci possono risultare molto molto ingombranti.

L’operazione di svuotare una mela, moltiplicata per quaranta, si trasfora in un’impresa. Anche i quaranta fiocchetti di burro, i quaranta strati di marmellata, e così via, richiedono più tempo del previsto... Ma il profumo, moltiplicato anche lui per quaranta, sarà irresistibile. Quando accenderò il forno invaderà la casa. Gli ospiti saranno già qui. Sarà una sorpresa per tutti.

Taglia, infarcisci, alla fine le mele sono pronte, ma io sono distrutta. Ho impiegato moltissimo tempo, è tardi, gli invitati stanno per arrivare e ci sono ancora tante cose da sistemare. Non so più dove voltarmi. E poi quella teglia è così ingombrante, che ne faccio? La lascio nel forno ad aspettare.

Ecco gli amici, cominciano ad arrivare, chi con un dolce, chi con un mazzo di fiori. Cerco un vaso dove sistemarli. Qualcuno mi ha portato un regalino: lo scarto e trovo un angolo della casa dove appoggiarlo. Sono davvero tanti. Presento l’uno all’altro coloro che non si conoscono ancora: Anna a Lucio, Sarita a Maurizio, Chiara a Emilio e a Luca, Beatrice a Carlo. Mi pare che si trovino bene tra di loro. Atmosfera vivace, scambi di opinioni, va tutto benissimo.

È tardi, qualcuno comincia a salutare, pian piano la casa si svuota e restano pochi irriducibili, gli amici migliori e gli estimatori del dopo-festa. È un momento piacevole, anche per me che, finalmente mi siedo a far due chiacchiere. Un bicchierino di whisky, un altro, poi tutti a casa.

La mattina dopo, nel forno ci sono quaranta mele ripiene che aspettano di essere cotte. Me le ero completamente scordate. Ho mangiato mele al forno per alcuni giorni, a colazione, dopo pranzo, a merenda e dopo cena. Quaranta sono davvero tante.

 

 

Gabi Scardi, critico, vive a Milano.