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Preparazione

Non scriverò mai una ricetta che qualcuno un giorno possa realizzare. Perché la ricetta nella sua accezione più negativa (quella del medico) stabilisce una regola che non si può trasgredire mentre la cucina sottintende al contrario la creatività e la trasgressione.

Mi avventuro quindi a suggerire un’idea che possa stimolare la giusta atmosfera. Vi suggerisco una cena povera di costi, ma ricca di contenuti e sapori, a base di pesce, per 4/5 persone.

Procuratevi un chilo di sarde (7/8 mila lire) e altrettanta saraghina (5 mila lire, almeno al mare), prezzemolo in abbondanza che vi farete regalare dal pescivendolo, mezzo chilo di pasta di semola, vanno bene gli “strichetti” o farfalle, ma anche un comune maccheroncino.

Le sarde vanno squamate e si toglie la testa ottenendone con un colpo solo la fuoriuscita delle interiora, apritele in senso longitudinale, meglio precisare, e spinatele quindi lavatele.

Bollite la pasta e nel contempo fate rosolare uno scalogno o anche semplicemente una cipolla, con il prezzemolo e con le sarde che avrete spezzettato, il tempo di cuocere la pasta e anche il sugo è pronto. A questo punto potreste aggiungere pinoli e uvetta, con il rischio di spendere più di quanto avete impegnato per il pesce quindi lascerei perdere. Piuttosto se volete sbizzarrirvi introducete in fase di cottura uno zucchino tagliato fine o altre diavolerie che avete per mano.

È passato un quarto d’ora e il vostro primo è servito. È ora di accendere se l’avete un braciere per cucinare in graticola la saraghina. Ottimo pesce, ha come unica controindicazione che sarebbe opportuno gustarlo nel giorno stesso della pesca. Va semplicemente lavato e condito con pepe e sale, cuoce in pochi minuti e va mangiato a scottadita, non si butta via niente neanche la spina, se proprio siete schizzinosi lasciate la testa. Bene, a conclusione potete servire un bicchiere di vino bianco fresco dove avrete spremuto un limone. Potete consigliare ai vostri ospiti di prepararsi alla cena con letture propedeutiche, Il vecchio e il mare, Moby Dick, o qualche racconto di Conrad, oppure se avrete a che fare con dei pigri minacciateli di accompagnare la libagione con il cd di Laurie Anderson dedicato a Melville o il long playng dei Bee Gees “Odessa”.

 

 

Danilo Montanari, scrittore, vive a Ravenna.