SENZA TITOLO

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Preparazione

Quando ho pensato di tradurre in scrittura il rapporto con la cucina, mi sono accorta che i miei aneddoti preferiti si riferivano a certe soluzioni che avevo intuito nella pratica quotidiana con il cucinare.

A parte quindi alcune cene per me mitiche, ma di cui sarebbe troppo lungo parlare in termini di ricetta, ho preferito esporre alcune di queste osservazioni: una piccola filosofia (e qui l’Ale non sarebbe d’accordo) per non vivere passivamente questi momenti.

Non tagliare la mozzarella a cubetti per la pizza, non far friggere le patatine nella padella, ma in un tegamino stretto e alto con coperchio (così non puzza in cucina e non sporca il fornello) sono soluzioni che interagiscono con la storia di chi prima di me ha ripetuto gli stessi rituali; una piccola differenza che diventa una presenza.

Partendo da queste riflessioni ho realizzato ultimamente due serie di tele il cui riferimento alla cucina è esplicito.

Nella prima Attrezzare il tempo il rituale del cucinare, suggerito dai suoi attrezzi, diventa, attraverso il rituale della pittura, un modo per non subire il tempo. Un tempo cronologico, ma anche atmosferico che nel suo continuo succedersi ignora la nostra presenza.

Nella seconda Gli ingredienti dell’arte le immagini riproducono gli ingredienti di una ricetta.

Su ogni opera è ripetuta la stessa frase, modificata nell’ultima parola: l’arte non suscita solo... emozioni, suggestioni, illusioni ecc.

L’insieme delle parole modificate rappresentano gli ingredienti dell’arte. Il cielo fa da sfondo alle stagioni della nostra vita, le ricette ne sono il gusto.

 

 

Antonella Mazzoni, artista, vive a Parma.